Un’aspra discussione in senato - Versione latino di Cesare da Nuovo dalla sintassi al testo
Un’aspra discussione in senato Versione di latino di Cesare
LIBRO Nuovo dalla sintassi al testo
Inizio: his resistitur omnibusque oratio consulis, Scipionis, catonis ... fine: suam potentiam dominatumque converterat, rem ad arma deduci studebat
A tutte queste proposte fa opposizione e resistenza l’intervento del console di Catone e di Scipione.
Vecchi rancori nei riguardi di Cesare e il dolore della sua sconfitta elettorale incitano Catone. Lentulo è spinto dalla grande quantità di debiti, dalla speranza di avere un esercito e nella provincia si allontana da quelle decisioni e si vanta tra i suoi che sarebbe diventato come Silla, al quale verrà dato il potere. Le stesse speranza delle province e degli eserciti attacca Scipione che credeva che per parentela potesse dividere con Pompeo, nel frattempo l’adulazione e la voglia di distinguersi sia sua sia di uomini potenti che in quel tempo nei tribunali e nel governo avevano grande importanza.
Lo stesso Pompeo spinto dai nemici di Cesare e dato che non desiderava che si paragonasse la sua dignità con quella di altri ruppe l’alleanza con Cesare ed era ritornato presso i nemici comuni dei quali egli stesso durante la loro parentela aveva gran parte avvicinato a Cesare;
nel frattempo atterrito dell’infamia per le 2 legioni che aveva avuto sotto il suo potere, bramava che la guerriglia si risolvesse con le armi.