Vittoria navale Romana - Nuovo dalla sintassi al testo
Vittoria navale Romana
Autore: Livio Dalla sintassi al testo
Iam classes quoque undique concurrerant, et passim permixtis navibus pugnabatur....
E già le due flotte si erano accozzate e nave combatteva contro nave. Eumene, giusto a lotta già ingaggiata, vedendo che lo schieramento di sinistra dei nemici era già stato sconvolto da Livio, fece impeto su quello di destra dove il combattimento si manteneva pari.
Non andò molto che la fuga ebbe il suo inizio, prima dal lato sinistro. Polissenida infatti quando vide che era nettamente inferiore quanto a valore dei combattenti, spiegate le vele di trinchetto si lasciò andare a fuga disordinata; altrettanto, subito dopo, fece la squadra costiera che aveva ingaggiato battaglia contro Eumene. I Romani ed Eumene diedero loro una caccia abbastanza ostinata fino a che ai rematori bastarono le forze e ci fu speranza di agganciarsi con le navi ultime;
ma quando videro che il loro sforzo era reso vano dalla velocità di quelle nemiche tanto più leggere, mentre le loro erano gravate dagli approvvigionamenti, desistettero dall'inseguimento, dopo però averne catturate tredici con gli equipaggi e i rematori e affondatene dieci. Della flotta romana andò perduta solo la nave cartaginese che al principio del combattimento era stata presa in mezzo da due. Polissenida non cessò di fuggire se non quando ebbe raggiunto il porto di Efeso.
I Romani sostarono quel giorno là donde era partita la flotta del re; in quello seguente ripresero l'inseguimento dei nemici: quasi a metà del percorso vennero loro incontro venticinque navi dei Rodii, comandate da Pausistrato. Aggregate alla dormazione, inseguirono il nemico fino a Efeso e si schierarono a battaglia all'imboccatura del porto.