La volpe e l'aquila - Versione Optima mente

Olim audacissima aquila, omnium avium rapacissima, quoniam pullis suis escam praebere desiderabat, ...

Una volta una coraggiosissima aquila, la più rapace di tutti gli uccelli, dato che desiderava offrire cibo ai suoi cuccioli, essendo la madre assente dal nascondiglio, aveva rapito i cuccioli della volpe e li aveva posti nel suo nido, sulla cima di un'antichissima quercia.

Allora la madre volpe giunse sotto l'altissimo albero dell'aquila e piangendo implorò la regina degli uccelli: "Allontana da me tanto lutto!" Ma l'aquila disprezzò la preghiera della poverissima volpe, perché era più sicura sull'altissimo albero.

La volpe è sicuramente più abile dell'aquila, ma la più scaltra di tutti gli animali: per tale ragione, perduta ogni speranza, rapì una fiaccola ardente dall'altare degli dèi e circondò con le fiamme la base dell'albero; assicurava una morte molto atroce alla sua nemica, anche con il massimo danno della sua progenie.

Allora l'aquila molto superba, quando vide il pericolo di una morte molto atroce, desiderando tutelare i suoi, consegnò i piccoli alla volpe. La favola insegna: talvolta i più elevati devono temere i più umili, perché anche i più umili sanno architettare un'inaspettata vendetta.
(By Maria D. )

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