Le rane chiedono un re (B)
«Cum ranae timorem deposuissent, tanta audacia pulsae sunt ut certatim ad tigillum adnataverint et supra lignum turba ...
Le rane avendo deposto la paura, furono spinte da tanta audacia da nuotare a gara verso il travicello e la petulante moltitudine salì sopra il legno.
avendo infangato il travicello con ogni genere di offese, chiesero a Giove un nuovo re. Allora Giove, pieno d'ira, inviò un serpente, che afferrò le rane con il dente duro. Dunque le rane pregarono ancora Giove furtivamente, di essere salvate dal padre degli dèi. Ma la somma divinità disse:
"Dato che non avete accolto il vostro bene, ora sopporterete il male!". Portata a termine la favoletta, Esopo ammonì gli ateniesi così:
"anche voi, cittadini, sostenete questo tiranno, affinché non vi giunga un male peggiore!".
(By Maria D. )