Edipo e la sfinge

Ut Laii, Thebarum regis, audaciam puniret, ab Hera in agrum Thebanum missa erat Sphinx, .. Oedipus Thebanorum rex consalutatus est.

Per punire (ut cong. = prop. finale) l'arroganza di Laio, re di Tebe, da Era era stata inviata nel territorio di Tebe una Sfinge, che aveva il volto ed il petto di una donna, le zampe e la coda di un leone, le penne e le ali di un uccello.

A tutti quelli che andavano nella città il mostro alato proponeva un oscuro enigma, nient'altro: chi non lo risolveva, incontrava la morte.

Ma nessuno conosceva la risposta. Un giorno Edipo giunse nella città di Tebe e la Sfinge gli propose l'enigma: "Chi o cosa cammina al mattino con quattro zampe, a mezzogiorno con due, alla sera con tre?". Subito Edipo rispose: "L'uomo! Infatti (l'uomo)

da bambino cammina con le mani e con i piedi, da uomo, nell'età adulta, solo con i piedi, da vecchio invece con piedi e bastone!". Poiché la risposta era esatta, la Sfinge si gettò da una rupe ed Edipo fu acclamato re dei Tebani.

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