Olim corvus in excelsa arbore consedit ut caseum quem de fenestra subduxerat otiose manducaret ...
Un giorno, un corvo si posò su un altissimo albero per mangiare tranquillamente il pezzo di formaggio che aveva rubato da una finestra.
Una volpe, della quale è a tutti nota l'astuzia, si accostò all'albero; vide il corvo, ed escogitò un tranello per rubare il pezzo di formaggio. Quindi, stuzzicò l'uccello con parole lusinghiere, disse: Nessun uccello, o corvo, è simile a te, nessun uccello ti supera in bellezza.
O qual è lo splendore delle tue penne! Mostra la tua voce, che in maniera indubbia è pari alla bellezza delle tue penne. Allora il corvo, sciocco, gonfiato dagli elogi della volpe, aprì la bocca per mostrare la propria voce; ma, contemporaneamente, lasciò cadere dalla bocca il pezzo di formaggio, che la volpe ingannatrice rapidamente afferrò con i denti ingordi e divorò.
Allora, alla fine, il corvo, che era stato ingannato dalla volpe, si rammaricò.