Plerique rerum scriptores eos homines, qui ex terra primitus nati sunt, bestiis et ...
La maggior parte degli storiografi ricorda che quegli uomini che alle origini nacquero dalla terra erano delle prede per le bestie e per gli animali più forti, poiché dovevano condurre una vita vagabonda per boschi e campi, e non erano legati gli uni agli altri da nessun vincolo di lingua o di legge, ma avevano come letti rami ed erba, grotte e caverne come case. A quel tempo quelli, i quali o erano fuggiti dopo essere stati dilaniati oppure avevano visto i familiari venire dilaniati, si precipitarono da altri uomini per chiedere quale difesa si potesse escogitare.
All'inizio espressero la propria intenzione a gesti, quindi sperimentarono rudimenti del linguaggio, e assegnando nomi alle singole cose, pian piano conseguirono la capacità di parlare. Quando capirono che bisognava difendere la tribù stessa contro le belve, iniziarono anche a edificare delle città fortificate, o allo scopo di rendere il sonno senza pericoli, di notte, o allo scopo di respingere le aggressioni e gli attacchi delle belve, non lottando, ma per mezzo di terrapieni posti davanti.
Se i primi esseri umani non avessero inventato una difesa per la protezione delle città contro le fiere, il genere umano sarebbe scomparso.