Romae multi patres solliciti erant de studiis liberorum quibus saepe auxilio veniebant amicorum et senum consilia ...
A Roma, molti padri erano preoccupati in merito agli studi dei figli, e, a loro, giungevano spesso in aiuto i consigli degli amici e dei vecchi: Evitate tutti i retori e i grammatici, così come i libri di Cicerone e di (Virgilio) Marone! Tramandate ai vostri figli mestieri redditizi: oggi fanno profitto soprattutto il suonatore di cetra o il flautista, il banditore d'aste o l'architetto.
Trimalcione, un liberto Campano ricco mercante, disse una volta al figlio Primigenio: O figlio mio, ormai sei stato rovinato abbastanza dalla letteratura. Dunque impara un mestiere – il barbiere, il banditore d'aste, l'ispettore o l'avvocato. O Primigenio, credi a me, tutte le cose che impari, le impari nel tuo interesse (dativo di vantaggio).
Osserva l'avvocato Filerone: è, nella nostra epoca, un uomo eccellente per ricchezza. La letteratura è un tesoro, ma un mestiere è una cosa sicura e affidabile, e non si consuma mai.