Seditionem per decem annos Gallicis bellis nullam omnino milites moverunt, civilibus aliquas ...

Per dieci anni, durante le guerre Galliche, i soldati di Cesare non suscitarono assolutamente nessuna rivolta, durante le guerre civili ne suscitarono qualcuna, ma tornarono all'obbedienza rapidamente, non tanto per la clemenza quanto per l'autorità del generale.

Cesare infatti non cedette mai ai rivoltosi e li affrontò sempre; e per di più, nei pressi di Piacenza, egli congedò con ignominia tutta intera la nona legione, nonostante Pompeo fosse ancora in armi, e, dopo molte e supplichevoli preghiere, non la ripristinò se non malvolentieri e dopo aver ottenuto la punizione dei colpevoli.

Del resto, a Roma, non esitò ad affrontare i Decimani, che reclamavano il congedo e il bottino, con grosse minacce e anche con gran pericolo per la città, nonostante in quel momento in Africa imperversasse la guerra, né esitò a recarsi da loro e a mandarli via, per quanto gli amici lo sconsigliassero; invece con una sola espressione, con la quale li aveva chiamati "Quiriti" invece che soldati, li impressionò e li placò tanto facilmente che all'istante essi gli risposero di essere soldati e spontaneamente seguirono in Africa Cesare, per quanto egli si opponesse;

e in questa maniera, inoltre, egli multò tutti i più turbolenti di un terzo del bottino, e della terra che a loro erano destinati.

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