Viaggio in Grecia
Autumni fere tempus erat; cuius temporis initio uti Aemilius Paulus ...
Era quasi il periodo dell'autunno; Emilio Paolo stabilì di approfittare del principio di questa stagione per visitare la Grecia e vedere quelle cose che, nobilitate dalla fama, si sentono raccontare più eccezionali di quanto non si scoprano con gli occhi.
Egli era libero dagli impegni della guerra, e perciò, messo C. Sulpicio Gallo a capo dell'accampamento, e partito insieme a pochi compagni, con i quali era in confidenza, attraverso la Tessaglia si dirige a Delfi, presso il celebre oracolo, spostandosi a cavallo per i sentieri stretti e in calesse o in carrozza per le strade diritte. Quindi scende a Calcide, per la visione dell'Euripo e dell'Eubea, poi si sposta in Aulide;
così si arrivò ad Oropo dell'Attica, e di lì ad Atene, piena senza dubbio di monumenti la cui fama traeva origine dall'antichità degli artefici, ed avente, tuttavia, molte cose da visitare: la rocca, i porti, le mura che congiungevano il Pireo alla città, i cantieri navali, i monumenti dei grandi comandanti, statue di dèi e di uomini eccellenti per ogni genere di materiali e di tecniche. Partito per Corinto vi arrivò il secondo giorno. All'epoca, prima della distruzione, (Corinto) era una città celeberrima; anche la rocca e l'Istmo destarono meraviglia. Di lì si recò a Sicione e ad Argo, importanti città; di lì si recò ad Epidauro, impari in fatto di ricchezze, ma celebre per l'importante tempio di Esculapio.
Di lì Paolo si recò a Sparta, memorabile non per la sontuosità delle costruzioni, ma per la disciplina e per le istituzioni; da quel luogo, attraverso Megalopoli, salì ad Olimpia. E in quel luogo da lui furono viste anche altre cose senz'altro degne di essere ammirate: egli fu scosso nell'animo guardando un Giove come in carne ed ossa.