Assalto sventato al tempio di Ercole - Quae manent 2 pagina 79 numero 17
Herculis templum est apud Agrigentinos...ad labores Herculis non minus hunc immanissimum Verrem quam illum aprum Erymanthium adiungi oportere".
Presso gli abitanti di Agrigento, non lontano dal forum, c'è un tempio davvero santo presso di loro e sacro.
In questo luogo c'è la statua di bronzo dello stesso Ercole, per il quale non avrei detto facilmente di aver visto qualcosa di più bello. Da questo tempio all'improvviso a notte fonda nasce un tumulto e una carica di servi armati. Dal clamore si diffuse (percrēbesco) per tutta la città la notizia che gli dei patri non venivano conquistati da alcun arrivo dei nemici.
Ad Agrigento non vi fu nessuno di età tanto avanzata né di forze tanto deboli, che quella notte, a quella notizia, non si sia alzato (surgo) e che non abbia preso un'asta e ciò che a questo offriva la sorte. E così in breve tempo si accorre in massa da tutta la città al tempio. Avviene una grande pioggia di pietre: si danno alla fuga i soldati notturni di questo famoso comandante.
I Siculi su questa vicenda, così come è loro costume, dicono spiritosamente e debitamente: "alle fatiche di Ercole non è opportuno aggiungere questo terribile Verre non meno di quel cinghiale Erimanteo".
(by Vogue)
Versione tratta da Cicerone