Cesare prepara le fortificazioni - Quae manent 2 pagina 34 numero 26

In questo passo, Cesare descrive le complesse fortificazioni costruite per difendere l'accampamento dall'assedio dei nemici, con fossati profondi, terrapieni, palizzate e torri strategicamente distanziate.

L'obiettivo era garantire la sicurezza dei soldati e impedire improvvisi attacchi notturni o diurni da parte di un gran numero di nemici.

Questa descrizione dimostra l'abilità ingegneristica e tattica di Cesare, un elemento fondamentale delle sue campagne. L'opera ha anche una funzione propagandistica, esaltando il genio militare e la determinazione di Cesare.

Questo brano è tratto dal De Bello Gallico (La Guerra Gallica), opera scritta da Gaio Giulio Cesare per narrare le sue campagne militari in Gallia tra il 58 e il 50 a. C.

Testo della versione

Quibus rebus ex perfugis et captivis cognitis Caesar haec genera munitionis instituit. Fossam pedum XX derectis lateribus duxit, ut eius solum tantundem pateret, quantum summa fossae labra distabant...

Traduzione letterale

Cesare, sapute queste cose (ablativo assoluto) dai disertori, dispose questi generi di fortificazione.

Fece scavare un fossato di 20 piedi con pareti dritte, tale che il fondo di questo si estendesse tanto quanto erano distanti i bordi del fossato. Arretrò tutte le restanti fortificazioni di 400 piedi da quel fossato. Per questo motivo, poiché aveva abbracciato per necessità uno spazio così vasto e l'intera opera di difesa non poteva essere facilmente protetta da un manipolo di soldati, affinché un gran numero di nemici non potesse sorprendere improvvisamente o di notte le fortificazioni o gettare durante il giorno dardi contro i nostri assegnati all'opera di difesa.

Omesso in mezzo questo spazio, fece scavare due fossati larghi 15 piedi della stessa profondità; fece riempire il più interno, nei punti bassi e pianeggianti, di acqua derivata da un fiume. Dopo questi fece costruire un terrapieno e una palizzata di 12 piedi.

A questa fece aggiungere un parapetto e dei merli, mentre grandi cavalli di Frisia sporgevano presso le connessioni dei parapetti e del terrapieno, affinché frenassero la scalata dei nemici, e attorno all'intera opera di difesa pose torri, che erano distanti tra loro 80 piedi.

Versione tratta da Cesare

Reliquas omnes munitiones ab ea fossa pedibus CCCC reduxit. Id hoc consilio, ne de improviso aut noctu ad munitiones multitudo hostium advolaret aut interdiu tela in nostros operi destinatos conicere posset.

Hoc intermisso spatio duas fossas XV pedes latas eadem altitudine perduxit; quarum interiorem campestribus ac demissis locis aqua ex flumine derivata complevit.

Post eas aggěrem ac vallum XII pedum exstruxit. Huic loricam pinnasque adiecit grandibus cervis eminentibus ad commissuras pluteorum atque aggeris, qui ascensum hostium tardarent, et turres toto opere circumdedit, quae pedes LXXX inter se distarent.

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