Chi non sa fare, insegna... - Quae manent 2 pagina 210 numero 6
Cum Hannibal, Carthagine...
Annibale, espulso da Cartagine, quando giunse (essendo giunto) ad Efeso presso Antioco come esule, fu invitato dai suoi ospiti, ad ascoltare Formione quel famoso filosofo peripatetico; e questi avendo detto di desiderarlo, si dice che l'uomo facondo parlò per alquante ore in merito al dovere del comandante e all'arte militare.
Allora, tutti gli altri, che lo avevano ascoltato, essendo molto dilettati, chiedevano ad Annibale, cosa mai egli stesso pensasse di quel filosofo.
Si narra che quel Cartaginese rispose liberamente, che aveva visto spesso molti vecchi deliranti, ma che non aveva visto mai nessuno che delirasse più di Formione. E, per Ercole, non senza ragione; cosa infatti poté essere fatto più arrogantemente o più loquacemente di questo? L'uomo greco, che non aveva visto mai un nemico, un'accampamento, voleva insegnare precetti in merito all'arte militare ad Annibale, che in tanti anni aveva combattuto per la supremazia con il popolo romano, in qualità di vincitore di tutte le genti.
Mi sembra che facciano ciò tutti coloro, che impartiscono principi (insegnano) sull'arte retorica; insegnano a tutti gli altri, ciò che non conoscono (ciò di cui non sono esperti).
(By Maria D. )
Versione tratta da Cicerone