Condotta prudente e risoluta di Tiberio sul fronte renano - Quae manent 2 pagina 373 numero 16
Traiecturus Rhenum, Tiberius ipse, consistens...
In procinto di attraversare il Reno, lo stesso Tiberio, fermandosi presso la riva, esplorò tutti gli oneri dei veicoli, per non essere deportati a meno che non fossero concessi o necessari.
Al di là del Reno in verità tenne un tale ordine di vita, da assumere il cibo sedendosi su una zolla, da pernottare spesso senza tenda, da dare tramite i libretti tutti i precetti del giorno successivo. Aggiunse l'esortazione che, su qualsiasi cosa ognuno dubitasse, avrebbe potuto servirsi di lui in ogni momento perfino nell'ora notturna.
Esigette in modo molto energico la disciplina, richiamati i generi dell'antichità delle ignominie e dei rimproveri: l'ignominia contrassegnò anche il legato della legione, per il fatto che inviò pochi soldati con il proprio liberto al di là della riva a cacciare. Iniziava al quanto più costantemente le battaglie, anche se affidava il minimo alla fortuna e agli eventi casuali, quante volte venne meno la luce e si estinse, senza che alcuno respingesse:
confidava, come asseriva, in quel prodigio, come se fosse stato molto sperimentato da lui e dai suoi antenati in ogni comando.
(by Maria D.)
Versione tratta da Svetonio