Forza d'animo di un ragazzo macedone - Quae manent 1 pagina 379 numero 3
Vetusto Macedonum more...
Secondo un'antica usanza dei Macedoni i fanciulli nobili stavano vicini al re Alessandro mentre compiva i sacrifici.
Uno tra questi, reggendo il turibolo, si mise davanti a lui. Ma per caso sul suo braccio cadde del carbone ardente. Il fanciullo veniva gravemente bruciato da quel carbone e l'odore del suo corpo ustionato giungeva alle narici di coloro che stavano intorno, tuttavia egli represse il dolore in silenzio e mantenne il braccio immobile, non emettendo neppure un grido durante il sacrificio solenne fino a che non giunse alla fine, non venne mai meno al suo dovere.
Lui ebbe (dativo di possesso) una straordinaria pazienza [degna] di grande lode. Il re, lodando molto la forza d'animo del fanciullo, volle intenzionalmente mettere alla prova la costanza [lett volle fare un esperimento della costanza] infatti protrasse il sacrificio più a lungo e non lo distolse dal proposito.
Dopo che il sacrificio fu ultimato, Alessandro lodò la ferma costanza del fanciullo e lo lodò pubblicamente (afficio aliquem laude = lodare qualcuno ) davanti agli occhi degli spettatori (lett di coloro che guardavano).
(By Vogue)
Versione tratta da Valerio Massimo