Giustizia divina - Versione latino Quae manent 1 pagina 255 numero 36
Simonides poeta victoris pyctae laudes scribere...
Il poeta Simonide doveva scrivere gli elogi di un lottatore vincitore e fu stabilito un prezzo ma il soggetto insignificante (gli) frenava lo slancio.
Allora secondo l'uso dei poeti usò una licenza [poetica] e aggiunse le lodi dei Gemelli figli di Leda Castore e Polluce. Il lottatore approvò ma pagò la terza parte del compenso e quando Simonide chiese il resto rispose:
"Te li daranno i gemelli". Tuttavia invitò il poeta a cena. Il banchetto risplendeva, risuonava sereno nella stanza da pranzo, quando all'improvviso due giovani, cosparsi di polvere e molto sudore, attraverso un servo chiamano fuori Simonide.
Quando il poeta fece avanzare il piede dal triclinio, ad un tratto il crollo del lampadario uccise i convitati e i giovani non furono trovati alla porta. Così le divinità diedero al poeta la vita al posto del compenso. (By Vogue)
Versione tratta da Fedro