Il coraggio delle donne mette fine alla guerra - Quae manent 2 pagina 210 numero 5

Dopo il ratto delle vergini sabine, tra i Romani e i Sabini era scoppiata una grande guerra.

Mentre entrambi gli eserciti combattevano coraggiosamente con tutte le forze, le donne sabine, a causa della cui ingiuria era stata generata la guerra, con i capelli sciolti e con la veste strappata, vinta la paura femminile, osarono lanciarsi tra i dardi che volavano, compiuto un attacco in posizione obliqua separare le schiere nemiche, porre fine alle ire, pregando da un lato i padri, dall'altro i mariti, a non cospargersi del sangue nefando del suocero e del genero, a non macchiare i loro parti di parricidio, quelli la progenie dei nipoti, questi dei figli.

"Se vi rincresce l'affinità tra voi, se vi rincresce il matrimonio regolare, mutate le ire contro di noi; siamo noi la causa della guerra, delle ferite e delle stragi per gli uomini e i parenti; desideriamo morire che vivere senza gli altri orfane o vedove di voi." La cosa sconvolse tanto i condottieri quanto la moltitudine; si fece silenzio e avvenne una repentina quiete; da ciò i condottieri procedettero per stipulare l'alleanza.

Non fecero solo la pace ma da due realizzarono una sola città. Uniscono il regno: conferirono ogni potere a Roma.
(By Maria D.)

Versione tratta da Livio

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