Ingerenze germaniche negli affari della Gallia - Quae manent 1 pagina 447 numero 38

Eodem tempore et legati ab Haeduis et a Treveris veniebant...

Nello stesso tempo i legati giungevano sia dagli Edui che dai Treviri. Gli Edui, dato che avevano tentato la sorte della guerra contro i Germani ed erano stati vinti in guerra (con le armi), i mercenari dipendevano da Ariovisto ed erano incitati dall'arrivo di Cesare nella speranza di liberarsi dalle imposte.

Gli Edui si lamentavano perché gli Arudi, che erano stati trasportati recentemente in Gallia, devastavano i loro confini. Inoltre dicevano che neppure consegnati gli ostaggi avrebbero potuto ottenere la pace da Ariovisto.

I Treviri invece annunciavano che le cento tribù dei Suebi si erano stanziate presso le rive del Rodano, per trovare i guadi oltre il Reno, che li conducevano Nausa e i fratelli dei Cimbri. Cesare sconvolto fortemente da tali notizie decise di affrettare la propria partenza, affinché il nuovo manipolo dei Suebi non si unissero con le vecchie truppe di Ariovisto e scoppiasse una strenua guerra nella provincia.

Pertanto preparata velocemente la scorta di grano si lanciò a marce forzate verso Ariovisto. Dopo che aveva proceduto un percorso di tre giorni, gli fu annunciato che Ariovisto si era lanciato con tutte le sue truppe ad occupare Vesonzio, cioè la prima città (la capitale) dei Sequani, e che era trascorso un percorso di tre giorni dai suoi confini.

(By Maria D. )

Versione tratta da Cesare

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