L'importanza del tempo - Quae manent 2 pagina 252 numero 26

Ita fac, mi Lucili: vindica te tibi, et tempus quod ...

Fa' così, mio Lucilio: rivendicati a te stesso, e raccogli e preserva il tempo che fino ad ora o (ti) veniva portato via o sottratto o sfuggiva.

Convinciti che ciò è così come scrivo: alcuni momenti ci sono sottratti, alcuni portati via, alcuni scorrono. Tuttavia la perdita che avviene per trascuratezza è vergognosissima. La maggior parte della vita sfuggirà a noi che agiamo male, la massima a coloro che non fanno nulla, l'intera vita a coloro che fanno altro.

Chi mi indicherai, che ponga qualche prezzo al tempo, che apprezzi il giorno, che comprenda che muore ogni giorno? In ciò infatti sbagliamo, per il fatto che stiamo in guardia alla morte: la maggior parte di essa è già trascorsa; la morte tiene qualsiasi cosa del tempo che è del passato. Dunque, mio Lucilio, fa' ciò che già dici cioè agire ogni giorno: prenditi a cuore (abbraccia) tutte le ore. Accadrà così che sia sospeso di meno dal domani, se avrai posto mano all'odierno (al tempo odierno).

Mentre si rimanderà, la vita trascorre. Tutte le cose, Lucilio, sono altrui, soltanto il tempo è nostro: la natura ci ha posto in possesso di quest'unica cosa fugace e sdrucciolevole, di cui chiunque lo vuole è privo.
(by Maria D.)

Versione tratta da Seneca

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