L'odio di Annibale verso i Romani - Quae manent 2 pagina 202 numero 20
Annibale si accostò al Re Antioco, che bruciava dal desiderio di portare la guerra in Italia e, avendo commemorato molte cose in merito alla sua fiducia e all'odio verso i Romani, aggiunse ciò disse:
"Mio padre Amilcare quando io ero giovinetto, al tempo in cui non avevo più di otto anni, partendo come comandante da Cartagine in Spagna, aveva immolato vittime sacrificali a Giove Ottimo Massimo. Mentre si compiva questa pratica divina, mi chiese, se io volessi partire con lui nell'accampamento.
Avendo accettato volentieri ciò e avendo iniziato a chiedergli, se avesse dubbi a condurmi allora quello disse: "Lo farò se mi avrai dato la fiducia, che chiedo". Nello stesso momento mi condusse all'altare, presso cui aveva deciso di compiere il sacrificio, e ordinò di giurare mentre lo toccavo in disparte da tutti gli altri che non sarei stato mai in amicizia con i Romani. Io ho mantenuto tale diritto di giurare dato al padre fino a questo momento e ho intenzione di conservarlo sempre.
Per tale ragione, se hai intenzione di essere in amicizia con i Romani, non ti comporteresti imprudentemente, se me lo nascondessi; quando in verità preparerai la guerra, ingannerai te stesso, se non avrai posto me come primo in questa. "
(By Maria D. )
Versione tratta da Cornelio Nepote