La forza della natura - Versione latino Quae manent 2 pagina 82 numero 23
Quicquid natura genuit in suo quidque genere perfectum esse voluit....
Qualsiasi cosa la natura ha generato volle essere perfetta nel suo qualsivoglia genere. Pertanto sia gli alberi sia le viti e quelle cose che sono più inferiori e non possono sollevarsi più in alto da terra, alcune verdeggiano sempre, alcune rese spoglie in inverno riscaldate dal clima primaverile frondeggiano, e non c'è alcuna cosa che non viga così grazie ad un certo moto interiore e per i semi racchiusi in ciascuno, così da spargere fiori o frutti o bacche.
In verità la forza della natura può essere osservata ancor più facilmente nelle bestie. Ed infatti volle che da un lato che le bestie che nuotano fossero le abitanti delle acque, dall'altro che gli uccelli usufruissero del cielo libero, che alcuni strisciassero, altri camminassero, alcuni fossero solitari, altri fossero insieme, alcuni si nascondessero e altri fossero protetti dalla terra. E come fu dato alle bestie dalla natura qualcosa di caratteristico, che ognuno mantiene come proprio e non si discosta da esso, così è stato dato qualcosa di molto più prestante all'uomo;
l'animo umano infatti staccatosi dalla mente divina Non può essere comparato con nessun'altro, se ciò fosse lecito a dirsi, se non con lo stesso dio.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cicerone