Leggende romane su Scipione (I) - Quae manent 2 pagina 360 numero 3
Quod de Olympiade, Philippi regis uxore,...
Scrissero la medesima cosa che in merito ad Olimpiade, moglie del re Filippo, fu data alla memoria anche in merito alle gesta dell'Africano.
Tramandano che la madre di costui fu ritenuta a lungo sterile, che anche P. Scipione, con cui si era sposata, avesse perso la speranza di prole. Poi nella camera da letto e sul letto della donna, dato che il marito era assente sdraiandosi sola mentre dormiva profondamente, improvvisamente apparve accanto a lei, che era distesa, un ingente serpente: spaventati e gridando coloro che l'avevano visto, (tramandano) che scivolò e non si riuscì a trovarlo in casa. Lo stesso P. Scipione riferì ciò all'aruspice e quello rispose che compiuto il sacrificio sarebbe avvenuto che venissero generati i figli.
E dopo pochi giorni tramandano che la donna incominciò a patire i segni e il sintomo del concepimento del feto; successivamente al nono mese partorì e il figlio fu questo P. l'Africano, che in Africa durante la seconda guerra punica sarebbe stato destinato a vincere Annibale e i Cartaginesi.
Ma dovrei credere che costui fu un uomo di virtù divina molto più per le gesta che per quel portento.
(By Maria D. )
Versione tratta da Gellio