Roma è casa mia, e qui resterò, come sempre - Quae manent 2 pagina 333 numero 15
Possum Cassiam vitare, temere Flaminiam:...
Posso evitare la Cassia, temere la Flaminia: cosa [farò], se Ventidio giungesse ad Ancona, come si dice, potrò forse accedere in sicurezza a Rimini?
Rimane l'Aurelia. Qui in verità ho anche dei presidi; sono infatti possedimenti pubblici di Clodio. Tutta la famiglia lo accoglierà; lo inviterà in ospitalità per la notissima familiarità. Io mi affiderò a queste vie perché recentemente non ho osato andare dalle vie di confine in periferia, per far ritorno nello stesso giorno? Mi tutelo a stento tra le pareti domestiche senza le protezioni degli amici.
Pertanto rimarrò, se mi sarà lecito, in città. Questa è la mia dimora, questa è la sentinella, questa è la protezione, questo è il mio presidio stabile. Tengano altri l'accampamento, portino le milizie; abbiano ucciso il nemico; infatti questo è l'essenziale; noi, come diciamo e sempre facciamo, tuteleremo la città e le cose della città parimenti con voi. Ed in verità non rifiuto questo dono: anche se vedo il popolo romano rifiutare per me. Nessuno è meno timoroso di me, nessuno tuttavia è più cauto.
La situazione è manifesta. È il ventesimo anno da quando tutti gli scellerati chiedono solo me. Pertanto l oro stessi, per non dire a me, hanno pagato le pene alla repubblica: la repubblica finora mi ha preservato salvo per sé."
(By Maria D. )
Versione latino tratta da Cicerone