Schiavi? Uomini piuttosto - Versione latino Quae manent 1 pagina 343 numero 35
At infelicibus servis...
Ma non è permesso agli infelici schiavi di muovere le labbra; ogni mormorio viene frenato con la verga, e neppure i rumori casuali, come la tosse o gli starnuti, sono esclusi dalle bastonate;
il silenzio interrotto da una qualsiasi voce viene punito con una grande pena. Per tutta la notte i servi rimangono fermi muti e digiuni al banchetto del signore. Un tempo i servi potevano parlare (far parole) e quelli dei quali la bocca non veniva cucita (chiusa) erano pronti a distendere il collo al posto del proprio signore, a deviare l'imminente pericolo verso il proprio capo: parlavano durante il banchetto, ma tacevano durante le torture.
Non abbiamo quelli come nemici, ma li rendiamo nemici. Pratichiamo verso costoro anche altre cose crudeli e disumane.
Quando ci siamo sdraiati per la cena, un servo deterge gli sputi, un altro posto sotto raccoglie le rimanenze degli ubriachi. Un altro lacera i preziosi uccelli; un altro serve il vino e vigila infelice per tutta la notte.
(By Maria D.)
Versione tratta da Seneca