Un'amara vittoria - Versione latino Quae manent 1 pagina 524 numero 24
Postremo Caesar et Pompeius, clarissimi viri Romani, ...
Infine Cesare e Pompeo, uomini romani famosissimi, giunsero al combattimento decisivo presso Farsalo: mai i soldati romani si erano radunati in un solo luogo né più numerosi né condotti da migliori comandanti.
I soldati di entrambi gli eserciti furono enormemente valorosi: si combatté a lungo con impeto [sempre] più straordinario fino a che le truppe di Cesare più forti delle avversarie, misero in fuga in modo molto disonorevole i Pompeiani.
Lo stesso Pompeo cercò la salvezza con la fuga e si diresse ad Alessandria presso Tolomeo, re dell'Egitto, amico del senato romano, per chiedere protezione e aiuti. Ma il re più propenso alle sue vicende che alla fedeltà e all'amicizia, lo uccise con un agguato (insidiae, insediarum pl) ed inseguito aggiunse all'ignobile delitto un misfatto più infame: decapitò la testa di Pompeo e la donò a Cesare.
Cesare già di gran lunga molto potente fra tutti, vedendo la testa di un così grande uomo versò numerosissime lacrime.
(By Vogue)
Versione tratta da Cesare