Un dibattito tra una mosca e una formica - Quae manent 1 pagina 76 numero 18

Nimia cum insolentia formicae musca dicebat...

Con eccessiva insolenza una mosca diceva alla formica: "Neghi la mia superiorità e confronti la mia superiorità con la tua? Io sono spesso sugli altari delle dee, nelle case dei contadini e nelle case delle matrone; siedo sulla testa delle padrone e delle regine.

Non lavoro mai e raggiungo sempre nelle mense dei banchetti una grande abbondanza di uva. La tua vita al contrario non è piacevole ma laboriosa e piena di affanni". La formica rispondeva con grande prudenza: "I banchetti delle dee sono certamente piacevoli, se sei invitata; tu certamente visiti gli altari, ma sei sempre cacciata via. Non solo stai seduta sulla testa delle regine, ma anche nella sporcizia.

Non lavori, e di certo a causa della tua indolenza, non accumuli ricchezza; infatti raggiungi le uve sulle tavole, ma la tua vita viene terminata dal crudele inverno.

Le formiche, al contrario, con grande diligenza accumulano una grande abbondanza di molliche, abitano in concordia una fattoria di campagna, e conducono una vita sempre gradevole e beata. Come mostra la favola, l'insolenza e la superbia sono sempre punite.
(By Vogue)

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