Un'eclatante superiorità, anche di fronte alla legge - Quae manent 1 pagina 490 numero 5
M. Naevius tribunus plebis accusavit Scipionem...
M. Nevio tribuno della plebe accusò Scipione di fronte al popolo, e disse che costui aveva accettato dal re Antioco il denaro, affinché venisse conciliata la pace con lui sotto il nome del popolo romano a condizioni flessibili, e aggiunse molte altre parole indegne per un tale uomo.
Allora Scipione, avendo risposto quelle poche parole, che la dignità della sua vita e la gloria imponevano, disse: "Riporto, Quiriti, alla memoria che oggi è il giorno, in cui fu sconfitto il cartaginese Annibale, peste ostile al vostro impero, con una grande battaglia nel territorio africano, e che è stata conquistata per voi una pace e una grande vittoria.
Dunque non dovremmo essere ingrati verso le divinità: è corretto che noi abbandoniamo questo fannullone e che tendiamo da questo momento in poi direttamente a Giove Ottimo Massimo per ottenere da lui un rendimento di grazia". Avendo detto ciò, si allontanò e incominciò ad avanzare verso il Campidoglio.
Allora tutta quanta l'adunanza, che era stata favorevole alla sentenza contro Scipione, abbandonato il tribuno facendo ovazioni a Scipione in Campidoglio lo accompagnò al tempio di Giove, con letizia e solenne dimostrazione di gioia.
(By Maria D. )
Versione tratta da Gellio