Un esempio di dilemma morale - Quae manent 2 pagina 336 numero 18

Pessima per Antipatro, ma non per Diogene...

Pessima cosa per Antipatro ma non per Diogene. Che l'uomo onesto venda la dimora per alcuni difetti, che egli stesso conosca, che tutti gli altri ignorino;

che siano pestilenti e siano considerati salubri, sia ignorato che i serpenti appaiano in tutte le camere da letto, siano male costruite e rovinose, ma che nessuno sappia ciò eccetto il signore. Chiedo: se il venditore non abbia detto tali cose ai compratori e abbia venduto la dimora molto di più di quanto abbia ritenuto che l'avrebbe venduta, forse avrebbe fatto ciò ingiustamente o disonestamente?

"Certamente si (lett quello certamente)". Antipatro disse: "Cos'altro c'è nel non mostrare la via a colui che erra, cosa che ad Atene è sacra con pubbliche imprecazioni, se non è questo, il lasciare che il compratore si rovini e per l'errore incorra nella massima frode"? C'è anche di più rispetto al non mostrare la via; infatti è indurre un altro che sa in errore". Diogene invece disse: " Forse ti ha costretto a comprare, colui che neppure ha esortato? Quello, dato che non era gradito, proscrisse, tu dato che eri gradito, hai acquistato.

Se quelli che proscriveranno una buona villa e ben costruita non pensano che potrebbero essere tratti in inganno, anche se quella non è né buona né edificata con criterio, molto meno coloro che non hanno elogiato la casa. Dov'è infatti il giudizio del compratore, lì quale potrebbe essere la frode del venditore?".
(By Maria D. )

Versione tratta da Cicerone

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