Un furbo non riesce ad ingannare un altro furbo - Quae manent 1 pagina 232 numero 28

Super tectum ovilis gallus...Interdum superbi non viribus sed fraude humiles fallere temptant.

Sopra il tetto di una stalla un gallo cercava di prendere il fresco con le galline. Giunse una volpe astuta e parlò con parole ingannevoli così: "vi comunico una piacevole notizia, amici.

Ora appunto sono cessate (hanno avuto fine) le inimicizie tra gli animali e tra gli uomini e gli animali: in mare i pesci non temeranno le reti dei pescatori, né i cervi i cacciatori sui monti; gli altari ed i sacrifici non saranno mai un motivo di uccisioni per gli animali.

Non divamperanno mai le liti funeste tra i cani e le lepri, le inimicizie tra le pecore ed i lupi, le contese tra i topi ed i gatti. Le pecore dormiranno sicure tra i lupi, verrà sancita dai buoi l'amicizia con le pantere gli armenti non temeranno mai i serpenti velenosi. Scendete dunque dal tetto della stalla." Ma la volpe non trasse in inganno il gallo, che replicò all'animale ingannatore: "porti sicuramente una piacevole notizia.

Il cane giace nella stalla, sarà il testimone della nuova amicizia." Allora la volpe disonesta: "forse non è ancora nota ai cani la notizia della nostra alleanza. State bene tutti." Talvolta i superbi tentano d'ingannare gli umili non con la violenza ma con l'inganno.
(By Maria D. )

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