Vittoria e prudenza di Metello (I) - Versione latino Quae manent 1 pagina 460 numero 19
Interim Romae gaudium ingens percrebuit...
Frattanto a Roma si diffuse una grande gioia, conosciute le imprese di Metello: il console e l'esercito si comportarono secondo la consuetudine degli antenati a tal punto da essere grazie al valore vincitori tuttavia in un luogo avverso, cercato il campo dei nemici, e Giugurta, ritenuto grandissimo a causa dell'inettitudine di albino, aveva una speranza di salvezza soltanto nel deserto o nella fuga. Pertanto il senato per tali azioni in modo favorevole decretò i supplizi agli dèi immortali; la città, precedentemente agitata e sollecita in merito all'evento della guerra, agiva lieta; la fama di Metello era insigne.
Avveniva in verità questa stessa cosa cioè che di giorno in giorno fosse ansioso:
conosciuta la scaltrezza di Giugurta, disperso l'esercito saccheggiava; non appena c'era bisogno di frumento e di foraggio, le coorti con tutta la cavalleria agitavano il presidio; egli stesso conduceva una parte dell'esercito, Mario i rimanenti.
(By Maria D. )
Versione tratta da Sallustio