Vittorie sul mare di Gaio Duillio - Versione latino Quae Manent 1 pagina 178 numero 28
Dopo la guerra Tarantina (di Taranto), i Romani avevano il dominio di tutta quanta l'Asia. I Cartaginesi, invece, possedevano pressappoco tutta l'isola [della] Sicilia.
Di fronte alle coste dell'Italia, erano ancora libere Siracusa, un'antica e ricca città dei Greci, e Messina, che, da non molto tempo, era conquistata dai Mamertini, un feroce popolo Italico. Poiché i Siracusani assediavano Messina, i Mamertini chiedono aiuto ai Cartaginesi. I Cartaginesi, d'altra parte, mandano una guarnigione a Messina, ma desiderano assoggettare la città con le armi. Allora i Mamertini chiedono l'aiuto dei Romani.
Dunque dai Romani viene intrapresa una nuova guerra fuori dalle coste dell'Italia: i Cartaginesi vengono vinti in alcuni scontri, e scappano dalla Sicilia. Ma il mare, per i Romani, non era sicuro, perché i marinai dei Cartaginesi avevano grande abilità e molte imbarcazioni, i marinai Romani, al contrario, erano inesperti, e spesso venivano abbattuti non dagli avversari, bensì dalle burrasche e dai venti.
Alla fine, i Romani, grazie ad un'astuta decisione, equipaggeranno le loro imbarcazioni con rostri e con gli arpioni, e i Cartaginesi verranno sconfitti dapprima presso Milazzo, da C. Duilio, e poi davanti alle isole Egadi, da Lutazio Catulo.
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