Laudabile duodecum fascium religiosum obsequium ...

È lodevole l'osservanza religiosa dei dodici fasci, più lodevole ancora l'obbedienza dei ventiquattro in una simile circostanza:

avendo infatti Tiberio Gracco inviato una lettera al collegio degli auguri, con la quale dichiarava che, mentre leggeva dei libri che riguardavano i riti sacri del popolo, si era accorto che la tenda augurale per i comizi consolari, che egli stesso aveva tenuto, era stata scelta con un'irregolarità negli auspici, e, dopo che quella circostanza era stata riferita dagli auguri in senato, per ordine di esso C. Figulo dalla Gallia e Scipione Nasica dalla Corsica tornarono a Roma e deposero il consolato.

Per un'analoga ragione P. Cloelio Siculo, M. Cornelio Cetego e C. Claudio, in vari momenti e durante guerre diverse, a causa di viscere di vittime sacre poste con scarsa accuratezza sugli altari degli dei immortali furonoesortati, anzi costretti, a rinunciare alla carica di flamine. Una sacerdotessa Vestale, poiché durante una certa notte era stata custode poco diligente del fuoco perenne, fu punita con la frusta dal pontefice massimo P. Licinio.

Invece il volere di Vesta fece in modo che una discepola di Emilia, la sacerdotessa più anziana, fosse salva da ogni punizione, sebbene si fosse spento il fuoco sacro. Pregando costei, dopo che aveva gettato sul fuoco la veste di lino più bella che aveva, subito il fuoco si ravvivò.

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