Quam diu imperium populi Romani beneficiis ...
Per tutto il tempo in cui il potere del popolo romano si era retto sulle concessioni e non sulle ingiustizie, le guerre venivano condotte o in difesa degli alleati o dello Stato, l'esito delle guerre era favorevole oppure inevitabile, il senato era porto e rifugio di re, nazioni, popoli, mentre i nostri magistrati e comandanti si dedicavano ad acquisire la gloria più grande da questa cosa sola: se avessero difeso le province e gli alleati con equità e con lealtà.
Quello, pertanto, si chiamava più a ragione "patrocinio" che non "dominio" del mondo.
Poco a poco, già da tempo, attenuavamo questa consuetudine e questa norma, e anzi, dopo la vittoria di Silla, la perdemmo completamente.