Versione Romanorum cultus - Cicerone - I romani si compiacciano di Archia
I romani si compiacciano di Archia
Versione da Romanorum cultus
versione latino Cicerone
questa versione è divisa in 2 pezzi... ha una principale... ovvero "sacro è il profeta"... e ha due specie di sottotitoli: " la presenza di un dio" e "i romani si compiacciano di Archia"
Sit igitur, iudices, sanctum apud vos, humanissimos homines, hoc poetae nomen, quod nulla umquam barbaria violavit....
Sia dunque sacro davanti a voi, o giudici, che meritate pienamente il nome di uomini, questo nome di poeta che nemmeno alcun popolo barbaro potè mai violare.
Le pietre e i deserti rispondono alla parola della poesia, spesso le bestie feroci si piegano all'armonia del canto e si fermano e noi, educati nelle migliori discipline, non dovremmo lasciarci commuovere dalla voce dei poeti?
Gli abitanti di Colofone dicono che Omero è loro concittadino, quelli di Chio lo rivendicano come proprio, quelli di Salamina lo reclamano, quelli di Smirne garantiscono che è uno di loro e gli dedicarono anche un santuario in città molti altri centri sono in lite per lui e se lo contendono. Essi, dunque, per il solo fatto che fu poeta, reclamano anche dopo la morte uno straniero e noi dovremo rifiutare costui che è vivo e che ci appartiene per volontà e per legge, soprattutto se consideriamo che Archia un tempo dedicò tutto il suo studio e tutto il suo talento a esaltare e celebrare il popolo romano