Aristonico e i macedoni - Curzio Rufo versione latino Scaena latina
Aristonico e i macedoni versione latino Curzio Rufo
dal libro SCAENA LATINA
Per caso Aristonico, tiranno di Metimna, con navi piratiche, ignaro di tutte quelli che erano stati condotti a Chio, si avvicinò ai baluardi del porto alla prima vigilia (dalle 6 alle 9 della sera) e, chiesto dai custodi chi fosse, rispose che Aristonico veniva per Farnabaco.
Essi affermano che Farnabaco in realtà ora riposa, e non può perciò essere visitato, tuttavia il porto è disponibile per il compagno e l'ospite, e il giorno seguente ci sarà la truppa di Farnabaco.
Aristonico non esitò ad entrare per primo, le barche piratiche seguirono il duce, e, mentre attaccano le navi al molo del porto, il baluardo è opposto dalle sentinelle, e dagli stessi sono allontanati quelli che facevano le sentinelle più vicini. Senza che nessuno osasse opporsi, le catene furono poste a tutti, quindi sono consegnati ad Anfotero e ad Egeloco. Da questo momento i Macedoni andarono a Militene, che l'ateniese Carete occupata recentemente, (la) difendeva con un presidio di duemila Persiani;
ma, poiché non poteva tollerare l'assedio, consegnata la città, avendo pattuito che (gli) era permesso di allontantanarsi incolume, andò ad Imbro; i Macedoni risparmiarono gli arresi (coloro che si erano arresi)