Edipo e la sfinge - Igino versione latino Scaena latina
Edipo e la sfinge
versione latino Igino traduzione dal libro Scaena latina
Quando Edipo, figlio di Laio e di Giocasta, arrivò all'età della pubertà, era il più forte di tutti gli altri, e per invidia i coetanei rinfacciavano a lui che egli era sottomesso a Polibo, poiché Polibo fosse talmente clemente per lui e quello imprudente; e perciò Edipo capì di non essere rimproverato falsamente.
Pertanto partì per Delfi allo scopo di investigare riguardo ai suoi genitori. Intanto a Laio nei presagi era annunciato che a lui la morte fosse imminente dalla mano del nato. Lo stesso, andando a Delfi, venne incontro a lui Edipo, che, poiché le guardie ordinavano di consegnare al re il tragitto, (lo) trascurò.
Il re mandò cavalli e una ruota schiacciò il suo piede; Edipo adirato, tolse inconsapevole suo padre dal carro e (lo) uccise. Ucciso Laio, Creonte, figlio di Meneceo, occupò il regno; intanto la Sfinge di Tifone fu inviata in Boezia, la quale devastava i campi dei Tebani; ella propose una sfida al re Creonte: se qualcuno avesse interpretato il canto che poneva, si allontanava da lì; se invece non avesse risolto il canto dato, si sarebbe divorata lui, e disse che contrariamente non si sarebbe allontanata dai territori.
Il re udita la cosa, annunciò per la Grecia: chi avesse risolto il canto della Sfinge, promise che a lui avrebbe dato il suo regno e in sposa la sorella Giocasta. Essendo parecchi venuti per il desiderio del potere ed essendo stati divorati dalla Sfinge, Edipo, figlio di Laio, venne ed interpretò il canto; quella si precipitò.