Cicerone, Ad Atticum
Nunc etsi omnia aut scripta esse ...
Ora anche se credo sia che dai tuoi sono state scritte tutte le cose sia che anche sono state riferite dai messaggeri e dal clamore, tuttavia essendo stato fino ad agosto a Durazzo sono partito, in quello stesso giorno in cui fu proposta la legge riguardo a me. Giunsi a Brindisi il 5 agosto.
Lì ebbi la mia Tulliola a disposizione nel suo compleanno nello stesso giorno, proprio lo stesso che era per caso della nascita sia della colonia di Brindisi sia della salute tua vicina (rif al tempio); questa cosa avvertita dalla moltitudine fu celebrata con somma congratulazione dei Brindisini. Il 13 agosto venni a sapere, essendo a Brindisi, attraverso la lettera del fratello Quinto che con magnifico zelo di tutte le età e gli ordini, con incredibile affluenza dell'Italia, la legge era stata approvata nei comizi centuriati.
Da lì onorato molto onestamente dai Brindisini viaggiai così che i legati convenissero in ogni luogo presso di me con congratulazione. Giunsi in città così che nessun uomo di alcun ordine fu noto al nomenclatore che non mi venne incontro, eccetto quei nemici a cui non era lecito questa stessa cosa o dissimulare o negare di essere nemici.
Essendo giunto alla Porta Capena, i gradini dei templi erano gremiti dall'infima plebe. Essendomi stata espressa congratulazione da quel grandissimo applauso, un'affluenza ed un plauso simile mi onorò fino al Campidoglio e la moltitudine fu ammirevole nel foro e nello stesso Campidoglio. L'indomani nella seduta del senato, che fu il 5 settembre, ringraziai il senato.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cicerone