Come convivere con la vecchiaia
Leli et Scipio, resistendum contra senectutem est atque eius vitia diligentia compensanda sunt. Pugnandum sicut contra morbum, ita contra senectutem; habenda ratio valetudinis...
Lelio e Scipione, si deve resistere contro la vecchiaia e le sue debolezze devono essere compensate dallo zelo:
bisogna combattere contro la vecchiaia così come contro l'assalto delle malattie; bisogna aver cura della buona salute, ricorrere ad esercizi misurati, assumere una quantità di cibo e bevande tale che le forze vengano ristorate, non schiacciate. D'altra parte non si deve solo aiutare il corpo, ma [anche] in misura molto maggiore la mente e l'animo; infatti anche questi vengono indeboliti dalla vecchiaia.
E senza dubbio i corpi per eccesso di esercizio si infiacchiscono, mentre gli animi esercitandosi si risollevano. Appio Claudio guidava, benché fosse cieco e vecchio, quattro vigorosi figli, cinque figlie ed una così grande casa e una così tanta clientela: avendo, infatti, una mente simile ad un arco. Quello sapeva ciò: se non avesse tenuto non solo l’autorità, ma anche il potere verso i suoi, (sui suoi), i servi non lo avrebbero temuto, i figli non lo avrebbero rispettato, tutti non lo avrebbero considerato caro;
ma in quella casa erano state fatte da lui tutte le cose per ottenere la disciplina.
Versione tratta da Cicerone