Syracusani quia bellum contra ...
I Siracusani, poiché la guerra contro i Cartaginesi diventava troppo lunga, e c'era una grande discordia riguardo alla conduzione della guerra, stabiliscono di affidare ad un unico uomo il comando supremo, e così eleggono immediatamente un tiranno.
Allora il poeta Stesicoro, uomo dotto, provvisto di grande saggezza, racconta ai Siracusani questa storia: "Un tempo, nei campi, vivevano liberi, in grande concordia, cavalli, asini, cinghiali, cervi, e altrui animali, ma un giorno il cavallo arrogante, che pretendeva il potere, disse agli altri: "Io sono il signore dei campi, quindi voi mi dovete obbedire!". Il cervo e il cinghiale rifiutano risolutamente di obbedire al cavallo, allora il cavallo, che desidera vendicare il torto, chiede l'aiuto del contadino.
L'uomo concede volentieri l'aiuto richiesto, ma immediatamente mette le redini al cavallo; quindi, cavalcando, incalza il cinghiale e il cervo e li uccide.
In questo modo lo sciocco cavallo sconfisse gli avversari, ma ora ha un padrone e viene tormentato da un eterno giogo". Allo stesso modo, oh Siracusani – dice Stesicoro – il vostro tiranno dapprima sconfigge i Cartaginesi, vostri nemici, poi riduce in schiavitù voi!".