Annibale chiede la pace

Cum pacis inter Romanos et Carthaginienses mentionem facturus sim, mihi in mentem venit orationis, ...

Poiché sono sul punto di fare un accenno alla pace fra Romani e Cartaginesi, mi viene alla mente il discorso con il quale Annibale parlò a Scipione.

Infatti chiedendo la pace, dopo aver ricordato molte cose della sua sincerità e credibilità, disse: “È sicuramente diritto del vincitore, non del vinto, fissare le condizioni della pace; ma forse interessa a ciascuno di noi due che la pace sia giusta e stabile. Tutte le terre per le quali è nata questa guerra siano (proprietà) dei Romani: la Sicilia, la Sardegna, la Spagna, tutte le isole che si trovano in tutto il mare fra l’Italia e l’Africa siano in vostro potere; i Cartaginesi nei limiti delle spiagge dell’Africa, obbediscano all’egemonia dei Romani.

So che voi non avete dimenticato della pace che i Cartaginesi non molto tempo fa hanno chiesto con non molta sincerità.

Ma vi rammento ciò: ora non chiede la pace il senato Cartaginese, ma lo stesso Annibale. Perciò ritengo che vi interessi molto che i garantisca completamente che i Cartaginesi si rammenteranno del nuovo patto e non violeranno le sue condizioni. Se ricorderete questo, non vi pentirete di avere concesso la pace.

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