Assassinio di Domiziano
Memorabilis dictu est Domitiani nex. Cunctantibus conspiratis et dubitantibus quando et quomodo Domitianum aggrederentur, Stephanus,.... Senatus vero adeo laetatus est ut, repleta statim curia, mortuum contumeliosissimis atque acerbissimis adclamationibus laceraret.
Degno di memoria a dirsi è l’assassinio di Nex. Domiziano. Essendo i cospiratori dubbiosi ed incerti su quando ed in che modo aggredire Domiziano, Stefano, procuratore di sua sorella, offrì un suggerimento e unacollaborazione per effettuare l’assassinio.
Per allontanare il sospetto, fasciato il braccio sinistro per alcuni giorni con lana e fasce per sembrare malato, stabilita l’ora del omicidio nascose un punteruolo nella benda ed andò dall’imperatore.
Affermando di volere segnalare un indizio di una cospirazione e perciò ammesso nella stanza, trafisse l’inguine a Domiziano che leggeva il documento che aveva portato. Allora gli altri congiurati, irrompendo nella stanza, lanciatisi contro quello, sanguinante e che si difendeva, gli infersero sette ferite. Il popolo apprese con indifferenza quell’assassinio, ma i soldati, accingendosi a chiamarlo dio, volevano uccidere i congiurati per vendicare il loro imperatore.
Il Senato invece si rallegrò a tal punto che, affollata immediatamente l’aula, schernì il morto con le grida più offensive e sgradevoli.