Consistenza dell'esercito macedone
Tertio anno postquam Thebas diruerat Alexander vere novo contraxit undique copias suas ut in Asiam traiceret ...Ubi cum omni exercitu Alexander intra vigesimum diem ad Troadis oram (costa) pervenit, tres dies ibi constitit ut Manibus Hectoris et Achillis victimas immolaret.
Tre anni dopo che Tebe era stata distrutta, in primavera Alessandro riunì da ogni parte nuovamente le sue milizie per passare nell'Asia. L’esercito macedone era più forze per la forza (vir roboris) che per il numero.
Parmenione, fedelissimo amico del re guidava trentamila e seicento fanti: tredicimila erano Macedoni, cinquemila mercenari. Gli alleati avevano inviato la rimanente grande quantità.
Gli Illirici ed i Traci inviarono cinquemila uomini e gli Agriani aggiunsero mille arcieri. Filota guidava la cavalleria dei Macedoni, mille e ottocento uomini con duemila cavalli ed altrettanti erano arrivati dalla Tessaglia. Da tutto il resto della Grecia arrivarono in tutto seicento cavalieri: Cassandro conduceva la colonna con novecento soldati di avanguardia.
Quando Alessandro giunse con tutto l’esercito entro il ventesimo giorno alla costa della Troade, si fermò tre giorni per sacrificare delle vittime ai Mani di Ettore ed Achille.