due imbroglioni
Marcus Postumius publicanus fuit, qui neminem parem fraude et avaritia in civitate habuit, praeter Titum Pomponium Veientanum. ...Ex illo die in carcerem coniciuntur omnes qui vades non dant vel iudicio non adsunt; quare multi, ut illius rei periculum vitarent, in exsilium sua sponte abierunt.
Marco Postumio fu un esattore di imposte che non ebbe pari per truffa ed avidità nella cittadinanza fatta eccezione per Tito Pomponio Veietano.
Questi finsero un falso naufragio. Infatti caricarono su delle vecchie navi rottami e ciarpame, in alto mare le affondarono e ne chiesero il pagamento agli acquirenti. Alcuni rivelarono quella truffa al pretore Marco Emilio, che riferì la cosa al senato; ma tuttavia questo fatto non fu portata in nessuna seduta del senato.
Ma il popolo fu un vendicatore più severo. (Lo) Chiamarono infatti senza indugio in giudizio presso il tribuno della plebe Postumio, che diede garanzie (văs, vadis), ma non presenziò al giudizio. Perciò ordinarono al tribuno di arrestarlo e di tenerlo in catene.
Da quel giorno vengono portati in carcere quelli che non danno garanzie o non sono presenti al processo; per cui molti per evitare il pericolo di quella consuetudine andarono in esilio di loro spontanea volontà.