Giano e Saturno
Regionem, quam Italiam vocant, antiquitus obtinuit Ianus simul cum Camosene, [....]ut Saturni memoriam in posteros propagaret. In altera autem parte effigiem suam expressit. Haec causa fuit cur (per cui) hodie pueri, denarios in altum ad lusum iactantes, “caput” aut “navem” exclament.
Anticamente Giano ottenne la regione che chiamano Italia con Camosene, e così denominata come Gianicolo di Camosene.
Dopo il regno fu ricondotto solo a Giano che avendo accolto in ospitalità Saturno, arrivato con la nave alle spiagge del Lazio, fu istruito da quell’ospite alla coltivazione dei campi. Fu in verità da lui istruito a coltivare i prodotti della terra per migliorare il precedente vitto rozzo e primitivo.
E allora gli offrì la compartecipazione al regno. Giano coniò e disegnò per primo le monete ed in questa opera ottenne la referenza di Saturno. Infatti, poiché quello era giunto in Italia per nave, su una faccia della moneta impresse una nave, perché si diffondesse la memoria di Saturno nei posteri.
Nell’altra faccia/parte (delle monete), impresse poi la sua effige. Questa fu la causa per cui oggi i fanciulli, gettando i denari in alto per gioco, esclamano “testa” o “nave”.