Ulisse e polifemo - So Tradurre
Postquam Troia expugnata et incensa est, omnes Graecorum duces cum suis militibus in patriam remeaverant... Sic, cum immanem hominem caecavisset, periculum mortis effugit.
Dopo che Troia fu espugnata ed incendiata, tutti i comandanti fra i greci avevano fatto ritorno con i loro soldati in patria.
Solamente Ulisse con pochi compagni errò in mare per lunghi anni, fuggendo l'ira di Giunone e di Nettuno che lo perseguitavano. Dovette affrontare (anche) molti pericoli che superò tutti con un animo forte ed intrepido. Alla fine scoperti i costumi e le usanze di molti popoli arrivò in Sicilia dove dimorava Polifemo il ciclope che possedeva un occhio solo sulla fronte e viveva in una profonda spelonca con le sue pecore.
Raccontano che il greco gli domandò invano di offrire cibo ed ospitalità a se e ai suoi compagni. Infatti il ciclope la cui crudeltà era tanta da cibarsi di carne umana divorò 6 fra gli ospiti. Ulisse allora per liberare se stesso e i compagni, usando un inganno (era infatti molto esperto di ogni tipo di tranelli) offrì al ciclope un dolcissimo vino che aveva portato con se. Dopo averlo degustato, dilettato dalla soavità della bevanda ne bevve così tanto da cadere in un sonno profondo ubriaco.
Ulisse allora approfittando del momento propizio, incendiò un palo, che si trovava per caso in terra nella spelonca e lo infilò nell'occhio di Polifemo. Così dopo aver accecato l'uomo feroce, fuggì dal pericolo di morte.