Dives mercator in gravem morbum inciderat. Dum aegrotus est, cotidie Iovem ...
Un ricco mercante era incappato in una grave malattia. Mentre era malato, pregava ogni giorno Giove in questa maniera: O Giove, dio grande ed onnipotente, padrone di tutte le cose, padre degli dèi e degli uomini, io ti prego: restituiscimi la buona salute, perché devo mandare avanti i miei affari.
Quando sarò guarito, ti offrirò un sacrificio di molti buoi! Giove guarì il mercante, ma egli non mantenne la parola data, perché era molto avido, e si prese gioco di Giove: infatti, al posto di veri buoi, offrì al dio molte rappresentazioni di buoi (fatte) di cera. A quel punto Giove, adirato a causa del tranello del mercante, punì l'uomo irriconoscente con un'astuzia somigliante.
Inviò sulla Terra Mercurio, il quale, in sogno, disse al mercante: Domani sulla spiaggia del mare ci sarà una grande occasione di guadagno!
Il mercante, attratto dalla prospettiva di guadagno, si alzò dal letto all'alba, e accorse sulla spiaggia del mare, dove dei pirati lo catturarono, lo vendettero come schiavo, e realizzarono un grande guadagno. Così il mercante sacrilego scontò la pena della propria astuzia.