Dum oppidum Gergovia a Caesare oppugnatur, Haedui primis nuntiis a Litavicco acceptis, nullum ...
Mentre da Cesare viene attaccata la città di Gergovia, gli Edui, una volta ricevute le prime notizie da Litavicco, non si concedono alcuno spazio di tempo per conoscere la situazione, e spinti dalla collera e dell'avventatezza, che sono particolarmente connaturate a quel genere di uomini, poiché Litavicco li sobilla, aggrediscono l'accampamento dei Romani, rubano i beni dei cittadini Romani, compiono stragi, destinano i prigionieri alla schiavitù.
Una volta data la propria parola, fanno uscire dalla città di Chalons M. Aristio, un tribuno dei soldati, che era in viaggio verso la legione; costringono a fare la stessa cosa coloro che erano arrivati insieme al tribuno oppure tutti i Romani che abitavano nella città. Compiono un assalto contro di questi mentre escono dalla città, e li privano di tutte le armi e dei bagagli;
assediano per giorno e notte i nostri soldati che oppongono resistenza; e dopo che molti uomini sono stati uccisi da una parte e dall'alta, invitano alle armi un maggior numero di uomini.