Eos duodecim deos qui agricolarum duces custodesque sunt invocabo. Primum Iovem et Tellurem invocabo ...
Io invocherò quei dodici dèi che sono le guide e i custodi degli agricoltori. Per prima cosa invocherò Giove e Terra, che conservano tutte le messi sotto il cielo e sulla terra:
quindi, poiché essi sono definiti "i genitori di tutti gli esseri umani" Giove viene chiamato "padre" e Terra viene chiamata "la madre terra". Poi (invocherò) il Sole e la Luna, dei quali gli agricoltori devono osservare i movimenti quando seminano il frumento e le piante.
Poi (invocherò) Cerere e Libero, dai quali vengono donati agli esseri umani il cibo e la bevanda. Poi (invocherò) Ruggine e Flora, grazie all'aiuto delle quali la ruggine non rovina il grano e le piante; per questo a Roma sono state pubblicamente istituite le feste "Robigali" per la dea Ruggine, e gli spettacoli "Florali" per la dea Flora.
Parimenti venero Minerva e Venere: Minerva infatti ha la protezione dell'uliveto, Venere dei giardini. Invocherò anche Acqua e Buona Riuscita, perché senza acqua, la terra è arida e la coltivazione povera, senza la buona sorte non esiste coltivazione, ma (solo) delusione.