Quia lupa, quae Romulum Remumque invenerat, saepe ad geminos velut ad catulos...
Poiché la lupa che aveva trovato Romolo e Remo si recava frequentemente presso i gemelli come, per così dire, a dei cuccioli suoi, Faustolo, il pastore del re, scoperta la cosa, portò i piccolini nella propria capanna e chiese alla moglie Acca Larenzia che li allevasse e li educasse come dei figli.
I gemelli, dopo che furono cresciuti, aiutavano Faustolo pascolando le greggi e, poiché erano accorti e vigorosi, tenevano spesso i briganti lontani dal furto delle pecore.
Per questo dei briganti tesero loro un agguato, e con un tranello catturarono Remo, che venne portato prigioniero ad Alba presso il re Amulio; Romolo, al contrario, si difese con la forza.
A quel punto Faustolo, spinto dalla necessità, svelò a Romolo i nomi della madre, del padre, e del nonno. Allora Romolo, spinto dalla collera, armò i pastori e si recò in fretta ad Alba, per liberare il fratello e rivendicare il regno.