Verba magistri memini qui res gestas Iovis deum hominumque patris narravit. Iuppiter filius Saturni ...
Mi ricordo le parole di un maestro che raccontò le imprese di Giove, il padre degli dèi e degli uomini.
Giove, il figlio di Saturno, fu il re del cielo e della terra, e non volle regnare insieme al padre. Quindi Giove, dopo una guerra lunga e violenta, sconfisse con la forza il padre, e, dopo la vittoria, cominciò a spartirsi con i fratelli il regno del padre: infatti, a Giove spettò il governo del cielo, a Nettuno (spettò il governo) del mare, a Plutone (spettò) il regno degli Inferi.
Successivamente combatté valorosamente e con successo contro i Titani, i figli Urano e della Terra, e contro Tifeo, un mostro spaventoso ed enorme; portò la guerra contro la potenza dei Giganti, e li sconfisse tutti e li mandò nel Tartaro. Poi salì sull'Olimpo, dove aveva la dimora insieme a tutti gli dèi del cielo, e (dove) stava a capo dell'assemblea degli dèi. E Giove ebbe autorità non solamente nei confronti degli uomini e degli dèi, ma anche nei confronti di tutti gli elementi celesti:
infatti era il signore e il sovrano delle nubi, delle piogge, e delle tempeste; tutti, anche la moglie Giunone, temevano la collera di Giove, poiché accendeva il fuoco dei fulmini e lanciava i fulmini contro i nemici; quando invece si trovava in pace offriva una luce serena e tranquilla.